Trento, 23 settembre 2009
Fermare lo sfruttamento dei fiumi trentini
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino
L’acqua è un bene di tutti. La Provincia autonoma di Trento è stata la prima regione italiana a dotarsi di un apposito Piano generale di utilizzo delle acque pubbliche (PGUAP) e di un Piano di tutela delle acque. Questi sono stati risultati straordinari, frutto dell’Autonomia, delle competenze assegnate dallo Stato attraverso lo Statuto e le norme di attuazione, della titolarità giuridica del demanio idrico, della titolarità nella concessione delle grandi derivazioni. Un merito ed un vanto, legittimi, della politica trentina e di chi ha governato negli ultimi decenni. Ma c’è un ma… Se si vuole utilizzare l’acqua anche a scopo idroelettrico, oltre quanto il territorio “ha già dato” occorre valutare per bene ogni cosa. Non si deve danneggiare ulteriormente l’ambiente ed il paesaggio ed i benefici derivanti dall’esercizio dei nuovi impianti devono andare direttamente a vantaggio dei trentini ed in particolare delle comunità locali interessate dai nuovi impianti e sui cui territori potrebbero gravare ulteriori danni o limitazioni.
Premessa la necessità di una moratoria di ogni nuova derivazione finché non saranno stati valutati con oggettività i risultati dell’efficacia del PGUAP e del Piano di Tutela delle Acque,
si interroga la Giunta provinciale
per sapere:
1. quali derivazioni idroelettriche sono state concesse dalla PAT da quando sono entrati in vigore il PGUAP ed il Piano di Tutela delle Acque e quali sono le loro caratteristiche tecniche;
2. quali sono stati i soggetti che hanno ottenuto la concessione;
3. a che punto di realizzazione sono le opere di derivazione autorizzate;
4. quante e quali sono le domande presentate e non ancora sottoposte all’esame della Giunta provinciale alla data odierna.
Cons. Roberto Bombarda
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